Ezio Bassetto “Broca”
Da sabato 20 marzo il Gruppo Rocciatori “Gransi” del CAI Venezia, porta uno strappo in più sul maglione, è uno strappo invisibile che sarà ricucito dal tempo e dalla forza del Gruppo nel fare alpinismo insieme, facendosi ispirare da chi, come Ezio Bassetto, ci ha insegnato molto sull’amicizia e sull’arte di scalare in montagna.
Alpinista ed arrampicatore di elevate capacità, forza della natura, protagonista dell’epoca del nuovo mattino veneto, movimento spontaneo e privo di leader carismatici a differenza dei più noti gruppi occidentali, che assieme ad altri protagonisti veneziani e mestrini aveva eletto il Canale del Brenta a terreno privilegiato per l’esplorazione di pareti senza “cima”. Tra le sue realizzazioni “canalotte” ricordiamo le vie Cuore di Cristallo, Alberto Azzolini e Celebrazione della Lucertola alla parete di San Vito d’Arsiè con S. Locatello, S. Munarin e C. Jovane e le più esplorative Enrico Ferrazzutto al Col del Monton e la fessura Est al Collicello, entrambe salite con A. Campanile. Attivissimo anche in Dolomiti e frequentatore della mitica baita del “Sindaco di Mantova” sotto il passo Sella, ha contributo a salire itinerari inediti come la via del 50° anniversario sul primo spigolo Sud di Rozes e la via Incubo Nero al Pilastro della Tofana, entrambe in cordata con A. Campanile e coraggiose ripetizioni in solitaria, come la salita al Campanile Basso di Brenta per la via Schubert e la discesa per la via Aste a soli 16 anni.
Più di mille le ripetizioni in cordata, tra le quali spicca la temuta Vinatzer alla Furchetta nel Gruppo delle Odle. Non ultima la scoperta della falesia di Lumignano Nuova, sulle cui pareti ha chiodato e liberato molti itinerari assieme all’amico S. Locatello.
Il suo senso di appartenenza al Gruppo era tale da portare sempre con sé la “maglia”, pure quando negli ultimi tempi aveva spostato l’orizzonte delle sue esplorazioni a mari profondi e poco noti, la stessa che lo accompagnerà anche in questo suo viaggio.
Causa la grave malattia che l’aveva colpito, da tempo mancava a tutti noi del Gruppo “Gransi” con il suo sorriso contagioso, ora rimarrà per sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi.
Ricordi che non vogliamo perdere, ma raccogliere per raccontare.
Gruppo Rocciatori “Gransi” – C.A.I. Venezia