Il viandante che la sera del 20 ottobre scorso si fosse trovato ad attraversare il sagrato della chiesa dei santi Maria e Donato, nell’isola di Murano, alzando gli occhi avrebbe improvvisamente visto calarsi giù dal campanile diverse coppie di rocciatori in corda doppia. Se, tuttavia, superato lo sgomento iniziale, avesse chiesto spiegazioni a qualcuno dei numerosi spettatori radunati lì attorno, avrebbe appreso che si trattava semplicemente della cerimonia di chiusura del cinquantenario della fondazione del gruppo “I GRANSI”
(granchi), quelli del sito citato anche ieri (www.gruppogransi.it). Allora si sarebbe unito ai festeggiamenti, avrebbe accettato un piatto di pasta e fagioli e brindato col vino distribuito a tutti gli intervenuti, mentre su uno schermo lievemente agitato dal vento scorrevano le foto della splendida mostra allestita per l’occasione a palazzo Da Mula.
Vi ho più volte accennato alla costante presenza, durante le escursioni con la Giovane Montagna di Venezia, dell’ottantacinquenne Ada Tondolo, che ancora oggi smaltisce senza batter ciglio dislivelli di oltre 1000 metri. Ebbene, anche Ada appartiene al gruppo
fondatore de “I gransi”. Ada è una sorta di leggenda vivente: campionessa olimpionica di ginnastica artistica, sestogradista storica (ha arrampicato con i più bei nomi dell’alpinismo italiano in tempi in cui la presenza in cordata di una donna era
decisamente rara), contraddice con la propria allegria ed energia tutto quello che Massimo Fini scrive sulla vecchiaia nel suo recente libro.